Il mondo del vino è in continuo fermento, tra la celebrazione di traguardi storici, nuove frontiere enologiche e riflessioni cruciali per il nostro settore. Dai sessant'anni di #aisitalia alla inarrestabile ascesa della Maremma; dal paradosso del vino ad alta gradazione alcolica che spopola nell'era della moderazione a una riflessione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro; dalle domande provocatorie del giornalista Simon J Woolf sulla secolare egemonia francese, alla rivoluzione dei bianchi argentini di Zuccardi. Sul nuovo numero della nostra newsletter, sei articoli, sei prospettive che raccontano la straordinaria complessità del nostro mondo. Quale di questi temi sentite più vicino alla vostra esperienza professionale?
Associazione Italiana Sommelier
Vino e liquori
Milan, Lombardy 14.257 follower
La più grande associazione di professionisti del vino, dal 1965.
Chi siamo
L'Associazione italiana sommelier è una organizzazione senza scopo di lucro fondata a Milano il 7 luglio 1965. Successivamente, il 6 aprile 1973, con decreto n. 539 del presidente della Repubblica, ha ottenuto il riconoscimento giuridico da parte dello stato italiano. Si prefigge lo scopo di qualificare la figura professionale del Sommelier e di valorizzare la cultura del vino, svolgendo prevalentemente attività di carattere didattico ed editoriale per diffondere la conoscenza e l'apprezzamento delle bevande alcoliche, dei prodotti alimentari tradizionali e tipici e della tecnica di abbinamento cibo-vino.
- Sito Web
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http://www.aisitalia.it
Link esterno per Associazione Italiana Sommelier
- Settore
- Vino e liquori
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Milan, Lombardy
- Tipo
- Istruzione
- Data di fondazione
- 1965
Località
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Principale
Via Ronchi, 9
Milan, Lombardy 20134, IT
Dipendenti presso Associazione Italiana Sommelier
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Paolo Lottero
Social Media Strategy, Innovation and Tech, Design Thinker | Mirrorshades and StrutturaFine co-founder, CEO
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Massimo Bello
Supporto strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere, nell'individuare le migliori soluzioni tecnologiche per ottimizzare operatività e…
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Simone Pini
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Federica Trevisan
Aggiornamenti
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Lunedì 7 luglio abbiamo inaugurato le celebrazioni per il nostro 60° anniversario con un evento di alto valore istituzionale al Ristorante Savini di Milano. Non una semplice celebrazione, ma un momento di connessione che ha riunito l'intera filiera del vino italiano, dimostrando il ruolo di AIS come hub strategico del settore. È stata un'occasione per dialogare sul futuro del comparto con figure di spicco provenienti da ogni ambito: dalle istituzioni agricole e imprenditoriali, con i Presidenti Ettore Prandini (Coldiretti) e Federico Bricolo (Veronafiere), all'eccellenza produttiva, con il Presidente dell'Istituto Trentodoc Enrico Zanoni e Camilla Lunelli (Cantine Ferrari). Un incontro arricchito dalla massima competenza tecnica internazionale dei tre Master of Wine italiani, Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo, mentre la voce autorevole della comunicazione è stata affidata al Vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro. Uniti dalla visione di promuovere la cultura del vino come asset strategico, ringraziamo i nostri partner per il loro fondamentale supporto e ci prepariamo a un anno di eventi su tutto il territorio nazionale attraverso le nostre delegazioni. La nostra missione, come Ente del Terzo Settore, continua: formare i professionisti di domani e valorizzare il patrimonio vitivinicolo italiano. #AIS60 #aisitalia
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Se la missione storica di AIS era la valorizzazione della cultura enologica, la nostra visione futura è utilizzare questa cultura come leva per generare un impatto sociale positivo e misurabile. La nostra adesione al Terzo Settore non è un atto formale, ma il fondamento della nostra strategia ESG. Il nostro impegno si articola su un portafoglio di iniziative concrete. E come Enviromental. Con il progetto Alba Vitae, trasformiamo l'eccellenza enologica in filantropia, mentre con le borse di studio della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio investiamo sulle nuove generazioni. Il progetto Vinarte promuove un dialogo tra vino, arte e sostenibilità. S come Social. Sviluppiamo progetti pionieristici come quello del "Sommelier Astemio", per l'inserimento lavorativo di ragazzi con bisogni speciali, e "Essenze di Vite", che promuove la parità di genere attraverso borse di studio dedicate al talento femminile, in collaborazione con Le Donne del Vino. G come Governance. Perché le nostre attività sono condotte attraverso una gestione trasparente e una chiara rendicontazione del nostro impatto. Le attività ESG sono il cuore della nostra identità futura: un'organizzazione che coltiva non solo la cultura del vino, ma anche la responsabilità sociale. #AIS60 #CaseStudy #aisitalia #terzosettore
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La leadership di un'organizzazione moderna si fonda sulla sua capacità di fornire valore integrato ai propri stakeholder. Per AIS, questo significa essere evoluti da ente formativo a un vero e proprio ecosistema digitale, basato su due piattaforme strategiche. Una piattaforma culturale omnichannel: offriamo contenuti di alto livello attraverso molteplici canali per i nformare e coinvolgere. Dalla rivista "Vitae" al blog "Vitae Magazine", dalla biblioteca digitale "Speaking of Wine" alla newsletter "AISLights", abbiamo creato un hub mediatico di riferimento per il settore. Una piattaforma di servizi digitali, con cui mettiamo la tecnologia al servizio dei nostri soci per semplificare e potenziare la loro esperienza. Dalla app della Guida "Vitae", uno strumento di lavoro e consultazione indispensabile, che trasforma la nostra autorevole guida cartacea in un'utility professionale sempre a portata di mano, al portale "MyAIS", l'hub operativo che digitalizza la relazione con l'associazione: iscrizioni, rinnovi, gestione dati. Questo doppio binario definisce il valore dell'appartenenza ad AIS oggi: non solo l'accesso a contenuti esclusivi, ma l'appartenenza a un ecosistema digitale integrato. #AIS60 #CaseStudy #aisitalia #DigitalTransformation #MyAIS
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Il raggiungimento del 60° anniversario rappresenta per noi non solo un traguardo storico, ma anche un'occasione per consolidare la nostra visione strategica. Una visione che si fonda su due principi cardine per la crescita di qualsiasi organizzazione moderna: apertura e partecipazione. In questa prospettiva, a partire dal 2022 abbiamo implementato una serie di iniziative volte a modernizzare la nostra governance e a incrementare l'engagement dei nostri stakeholder. Ecco tre pilastri del nostro percorso di innovazione, a partire dalla introduzione del sistema di voto elettronico, che ha rappresentato un passo decisivo per rendere i processi decisionali più inclusivi e accessibili. Questa implementazione ha prodotto un risultato misurabile: un incremento del 16% dell'affluenza al voto, rafforzando la legittimità e la rappresentatività degli organi direttivi. La convention biennale, con la quale abbiamo sostituito il tradizionale congresso nazionale. Il nuovo format è pensato per essere una piattaforma di networking e aggiornamento professionale aperta non solo ai soci, ma a tutti gli operatori e appassionati del settore. Un'opportunità strategica per attrarre nuovi talenti e promuovere un dialogo costruttivo con l'intera filiera Abbiamo istituito un nuovo appuntamento, gli Stati generali, concepito come un forum di confronto strategico tra tutte le nostre associazioni regionali. L'obiettivo è facilitare la condivisione di best practice, allineare le strategie territoriali e accelerare i processi di innovazione su scala nazionale. Onorare la nostra storia significa guidare attivamente il cambiamento. "Innovare per includere" è il principio che guida le nostre azioni, con l'obiettivo di costruire un modello associativo sostenibile e di valore per i professionisti di oggi e di domani. #AIS60 #CaseStudy #aisitalia
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Nel nostro percorso verso il 60° anniversario, abbiamo analizzato i pilastri che hanno definito AIS: dalla governance basata sull'indipendenza, alla strategia di crescita capillare (fino a 45.000 membri), passando per un modello formativo standardizzato e il consolidamento istituzionale attraverso i riconoscimenti ufficiali. Con questi asset consolidati, AIS ha potuto implementare il passo successivo nella sua strategia di valorizzazione del capitale umano: la creazione di una piattaforma per il benchmarking dell'eccellenza e la promozione dei top performer. Parliamo del nostro sistema di concorsi. Già nel 1967, abbiamo istituito il concorso per Miglior Sommelier d'Italia. Il primo vincitore, Fausto Balestra, non fu solo un campione, ma l'incarnazione del primo, storico benchmark professionale del settore. Quell'evento sancì l'inizio di un sistema di valutazione meritocratico che continua ininterrottamente da allora. Oggi, quel ruolo è ricoperto da Andrea Gualdoni. Il percorso che unisce questi due nomi è la storia dell'impegno di AIS nel creare un riferimento oggettivo e riconosciuto delle competenze d'élite; utilizzare la competizione come leva per il miglioramento costante dei professionisti; associare il brand AIS a partner di altissimo livello, come dimostra la solida collaborazione nazionale con l'Istituto Trentodoc. La linea ininterrotta di campioni, da Balestra a Gualdoni, non è solo una galleria di talenti, ma la prova concreta di un asset strategico mantenuto e sviluppato per quasi 60 anni, a beneficio dell'intera filiera. #60AIS
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L'evoluzione di un'organizzazione si misura dalla sua capacità di trasformare ciò che si ha ricevuto in valore generato. La storia di AIS è un case study di questa transizione: da ente riconosciuto a mecenate del futuro. Il 1973 è la data cardine che segna il nostro ingresso nel panorama istituzionale. Con il riconoscimento giuridico, lo Stato italiano non ci ha solo concesso uno status, ma ci ha investito di una profonda responsabilità fiduciaria. Un sigillo che ha rappresentato le fondamenta della nostra credibilità. Quella responsabilità oggi trova la sua cornice giuridica e il suo impegno morale nel nostro status di Ente del Terzo Settore. Essere un ETS non è un'etichetta, ma un vincolo statutario che ci chiede di reinvestire ogni risorsa in finalità di utilità sociale. È la garanzia legale della nostra missione: la cultura. È questo status a permetterci di investire sul capitale umano e culturale del Paese, come facciamo ad esempio con le borse di studio che finanziamo interamente in occasione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, che gode di un protocollo di intesa con MIM MIC e MASAF, una concreta opportunità gli istituti scolastici superiori. Si compie così un ciclo virtuoso: la fiducia ricevuta dallo Stato viene oggi restituita alla collettività, alimentando i talenti che guideranno il futuro della cultura enogastronomica. Un modello sostenibile di scambio di valore, che definisce la nostra identità da 60 anni. #SessantAIS #CaseStudy #MadeInItaly #GNCVO #aisitalia
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Nel nostro percorso verso i 60 anni, oggi affrontiamo un tema strategico: l'evoluzione. Negli anni Sessanta, AIS ha compiuto un atto pionieristico: creare da zero il lessico della sommellerie in Italia. Oggi, la nostra responsabilità è guidarne l'evoluzione per rispondere a un mercato che cerca non solo qualità, ma anche storie e autenticità. La nostra formazione si sta rinnovando: stiamo lavorando per un approccio che, senza perdere il rigore tecnico, si arricchisca di nuovi strumenti narrativi. Il cuore di questa trasformazione è la nostra nuova scheda di degustazione, che bilancia l'oggettività dell'analisi con la valutazione dell'espressività e dello stile. È questo approccio dinamico che ci ha permesso di costruire un'eredità di competenza unica. Siamo orgogliosi dei nostri attuali 45.000 soci, ma il vero capitale umano generato abbraccia le centinaia di migliaia di professionisti e appassionati che in 60 anni hanno costituito la più grande community del vino in Italia. Un impegno verso l'innovazione che continua a dare valore all'intera filiera. #aisitalia #sessantais
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Nel mondo delle associazioni, la fiducia non è un sottoprodotto, ma un asset strategico costruito su un'assoluta coerenza tra valori fondanti e struttura operativa. La storia di AIS, iniziata nel 1965, è un case study di questo principio. La visione originale fu una vera e propria direttiva strategica articolata da Angelo Zola, presidente AIBES, a Jean Valenti: creare un'entità libera da condizionamenti commerciali, la cui autorevolezza risiedesse unicamente nella sua indipendenza. Questa visione ha trovato il suo naturale e definitivo compimento nel nostro inquadramento come Ente del Terzo Settore. Lo status di ETS non è una semplice classificazione, ma la formalizzazione di un impegno che ha implicazioni strategiche precise. Richiede ad AIS di perseguire finalità di utilità sociale al di sopra di qualsiasi logica di profitto. Questo trasforma una promessa valoriale in un obbligo statutario. Per i soci e le istituzioni partner, l'ETS è un sigillo di garanzia. Assicura una governance trasparente e un'operatività allineata all'interesse collettivo, rafforzando la nostra posizione come interlocutore credibile. L'indipendenza, ora codificata nello status di ETS, costituisce il nostro più grande vantaggio competitivo: la credibilità. A 60 anni dalla fondazione, la coerenza tra l'ideale di indipendenza e la realtà giuridica di Ente del Terzo Settore è il pilastro su cui si fonda il nostro capitale più prezioso: la fiducia del pubblico. #SessantAIS #JeanValenti #RistoranteSavini #Milano
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"Una volta, un alto dirigente della Fiat ordinò una bottiglia di Barbera con una sogliola gratinata. Feci presente che quel vino non era adatto per un piatto così delicato, ma non volle sentir ragioni. Circa un mese dopo ritornò e, al vedermi, disse: «gli amici francesi mi hanno fatto capire il mio sbaglio. Purtroppo, non mi intendo molto di vino e amo solo il rosso; forse ai miei nuovi invitati farebbe piacere assaggiare un buon vino della vostra cantina». Come lui, molti altri clienti compresero il valore del supporto del sommelier". Negli anni '60, persino nell'alta ristorazione milanese, la cultura professionale del vino rappresentava un'area con un enorme potenziale di crescita: il passaggio da un semplice servizio ("bianco o rosso?") a una vera e propria valorizzazione del prodotto. Fu al Ristorante Savini che Jean Valenti, tessera n°1 e fondatore dell'AIS, intercettò questo potenziale, elevando il servizio e ponendo le fondamenta strategiche per la creazione della nostra Associazione. Un case study che dimostra come l'eccellenza operativa possa diventare il catalizzatore per la nascita di un'intera categoria professionale. L'intuizione di Valenti al Ristorante Savini non fu solo quella di "elevare il servizio", ma di scomporlo e ricostruirlo con un valore aggiunto inedito. L'innovazione strategica consisteva in tre azioni chiave: 1. Trasformare il ruolo del cameriere: da semplice mescitore a professionista capace di raccontare la storia, il territorio e il valore racchiusi in ogni bottiglia, arricchendo l'esperienza del cliente. 2. Introdurre un lessico condiviso e una tecnica rigorosa, creando uno standard professionale e un linguaggio comune. 3. Dimostrare come una gestione competente della cantina e un servizio adeguato potessero aumentare esponenzialmente il valore percepito del vino. Questa eccellenza operativa, resa scalabile attraverso la nascita, nel 1965, di una associazione fondata su una nuova categoria professionale e una visione culturale del vino, ha dato al Paese uno strumento strategico prezioso. Inizia oggi un countdown di 10 giorni verso il nostro 60° anniversario, durante il quale ripercorreremo i milestones chiave che hanno definito la nostra associazione e la professione del sommelier in Italia. Seguiteci! #SessantAIS #JeanValenti #RistoranteSavini #Milano
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