AIS: sessant'anni di cultura del vino
AIS ha plasmato la cultura del vino in Italia e guarda al futuro con indipendenza, innovazione e responsabilità sociale. Il 7 luglio 2025, presso lo storico Ristorante Savini di Milano, un brindisi istituzionale ha dato il via all'anno di celebrazioni per il sessantesimo anniversario dell'associazione.
Ci sono storie che non si limitano a invecchiare, ma maturano. Acquistano corpo, struttura, complessità. La storia dell'Associazione Italiana Sommelier (AIS) è una di queste, e il traguardo dei suoi 60 anni non è un semplice anniversario, ma la celebrazione di un'eredità che ha trasformato il modo in cui l'Italia intera vive e pensa il vino. Il via a questo anno di festeggiamenti è stato dato in un luogo dal forte potere evocativo: lo storico Ristorante Savini di Milano, là dove tutto ebbe inizio.
Un brindisi che ha unito istituzioni, partner e i vertici delle principali associazioni di settore, lanciando un messaggio di unità e gettando le basi per i prossimi sessant'anni di AIS. La celebrazione, a carattere spiccatamente istituzionale, ha riunito figure come Francesco Valenti, figlio del fondatore di AIS, e oggi rettore del Collegio della Guastalla di Monza; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Stefano Fambri, presidente dell'Istituto Trentodoc, e Sabrina Scench, direttrice; Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera; Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo, i tre Master of Wine italiani; Camilla Lunelli, Communication & External Relations Director del gruppo Lunelli (Cantine Ferrari Trento); Daniela Mastroberardino, amministratrice ed export manager dell’azienda Terredora e presidentessa dell’associazione Le Donne del Vino, e Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.
La serata è stata anche l'occasione per ribadire il desiderio di AIS di rafforzare il dialogo con le altre principali associazioni del settore. Un messaggio di unità reso tangibile dalla partecipazione amichevole di Giuseppe Vaccarini, presidente ASPI, e Vito Intini, presidente ONAV, oltre che dai saluti inviati dai presidenti di FISAR, Roberto Donadini, e FIS, Franco Maria Ricci. Il tutto in una cornice resa possibile dal sostegno di partner d'eccellenza, tra cui l'Istituto Trento Doc, la distilleria Bonaventura Maschio, l'acqua ufficiale Surgiva e numerosi, importanti consorzi di tutela del vino italiano.
Questo brindisi, però, è stato solo l'inizio. La vera festa, infatti, coinvolgerà i 45.000 soci, da nord a sud, e si svolgerà in ogni regione d'Italia. L'associazione ha scelto di celebrare questa storia di successo dove pulsa il suo cuore più autentico: sul territorio. Un modo per rendere omaggio alla forza della sua comunità e per trasformare l'anniversario in una celebrazione tanto capillare quanto la presenza stessa di AIS nel paese. Presto, infatti, verrà condiviso un calendario aggiornato con i primi, attesi appuntamenti regionali. La serata al Savini ha ribadito una certezza. Dopo sessant'anni, l'Associazione Italiana Sommelier non è un'istituzione seduta sulla sua storia. È un organismo vivo, diretto verso un futuro di cultura, responsabilità e dialogo. Un lungo viaggio nel calice che, oggi come nel 1965, continua a guardare avanti.
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gustologo enologo, ora "Nonno Raboso - Alcol 0"
1 giornoAuguri e congratulazioni amici sommelier AIS, almeno altri sessant'anni di successi!